martedì 14 maggio 2019

Le antenne selvagge 4G provocano forti disturbi al segnale terrestre



Pochi sanno che le selvagge Antenne 4G delle compagnie telefoniche provocano forti disturbi al Segnale Terrestre, ma soprattutto molti non sanno che si potrebbe risolvere in modo gratuito ...

Chissa' quanti di voi si saranno imbattuti alla ricerca del problema del segnale Tv cambiando, fili,spinotti ... magari anche sostituendo l' antenna vecchia con una nuova, ma senza alcun risultato.

E' bene sapere, anche non state proprio nelle vicinanze di antenne 4G, che questi problemi di interferenze con il segnale Tv terrestre lo hanno creato proprio le compagnie telefoniche.



Le nove frequenze da 61 a 69 UHF sono state espropriate dallo Stato: 

Le frequenze messe all'asta se le sono aggiudicate le compagnie di telefonia cellulare (Wind, TIM e Vodafone) e sono state liberate a dicembre 2012 dalle emittenti che le occupavano, le quali devono spostarsi altrove, su frequenze più basse (peraltro già occupate..)
Infatti dall’inizio di gennaio 2013 le compagnie telefoniche sono state autorizzate per l’Lte (4G) ad usare anche le frequenze 800 MHz, che erano destinate solo al Segnale Terrestre.
Il problema del segnale si puo' risolvere con un filtro particolare sull'antenna contro i disturbi da rete 4G.
I filtri per le antenne TV potrebbero non essere in grado di bloccare le interferenze LTE. Occorrono filtri più costosi che rispettano le norme CEI 100-7
CLASSICO DISTURBO DELLE ANTENNE  4G



LE COMPAGNIE TELEFONICHE TI RISOLVONO IL PROBLEMA IN MODO GRATUITO MA SOLO SE HAI PAGATO IL CANONE E NON TUTTI I FILTRI SONO EFFICACI



Gli altri, risolvano a proprie spese: un’idea che l’Adiconsum giudica “illegittima e iniqua”. L’associazione è quindi sul piede di guerra e ha scritto al ministero allo Sviluppo economico perché estenda l’intervento gratuito a tutti i cittadini.

E’ la Fondazione Ugo Bordoni (presso il ministero) a gestire lo sportello e ad aver comunicato che solo le famiglie in regola con il canone hanno diritto a questo intervento.

In sostanza deve venire un tecnico e montare un filtro sull’antenna condominiale, per isolare il segnale proveniente dai nuovi ripetitori 4G (Lte) e così evitare le interferenze.

Dice Pietro Giordano, segretario generale di Adiconsum che la Fondazione Ugo Bordoni starebbe commettendo
"Un grave errore ed un'iniquità. Il canone RAI, infatti, ha natura tributaria e non ha nulla a che vedere con la fornitura del servizio pubblico essenziale come è la televisione"
"Non è possibile mischiare il diritto dei consumatori di accedere ad un servizio pubblico essenziale (vedi art.1 L. 103/75)- continua Giordano - con il dovere di pagare la tassa di possesso della TV", spiega.
Per segnalare problemi di ricezione del segnale digitale terrestre, gli utenti possono richiedere l’intervento di un tecnico oppure l’invio di un filtro antenna mediante il sito HELP Interferenze compilando una semplice richiesta.

Gli antennisti però mettono in guardia i cittadini: i filtri più economici potrebbero non risolvere il problema delle interferenze.

L’allarme su un possibile flop dei filtri arriva da Elia Mariani, direttore didattico dell’Iplab-Rener, centro di formazione per installatori e antennisti di Eutelsat:
"I filtri potrebbero non essere sufficienti per risolvere il problema delle interferenze dell’LTE a 800 MHz al segnale di ricezione del digitale terrestre televisivo. Se il segnale di trasmissione dell’LTE sarà troppo potente, nemmeno il filtro riuscirà a mitigare le interferenze al 100%"
Gli operatori telefonici, per ovvi motivi, NON hanno rilevato tutte le aree che verranno coperte dai servizi LTE.

Se decidessero di attivare le stazioni radio base in banda 800 MHz nei grandi centri abitati, per ottenere una maggiore copertura dovranno necessariamente aumentare la potenza del segnale. Ciò significa una maggiore probabilità di disturbare o addirittura oscurare il digitale terrestre.

Elia Mariani afferma che, in base alle simulazioni in laboratorio, le interferenze potrebbero colpire tra le 500.000 e le 700.000 abitazioni.

Secondo le stime del CNU (Comitato Nazionale Utenti), la percentuale di abitazioni può arrivare fino al 40%



SOLO I FILTRI CHE RISPETTANO LE NORME CEI 100-7 SONO ADATTI ALLO SCOPO



Con queste premesse, la domanda che si pongono i cittadini è la seguente:


Che tipo di filtro viene inviato gratuitamente dal Ministero?
In commercio esistono filtri di diversa qualità con un costo variabile tra 30 e 120 euro. Se gli utenti riceveranno i filtri più economici (ricordiamo che le spese sono a carico degli operatori telefonici), la corretta ricezione del segnale digitale terrestre potrebbe essere impossibile.

Il CEI (Comitato Elettrotecnico Italiano) ha pubblicato le specifiche tecniche dei filtri da installare sulle antenne TV per bloccare le interferenze create dai segnali LTE.

Solo i filtri che rispettano le norme CEI 100-7 sono adatti allo scopo.
I filtri low cost possono, al massimo, essere montati all’ingresso della TV per bloccare le interferenze dei dispositivi mobile (smartphone e tablet con chip LTE).

Su queste frequenze convivranno insomma il segnale televisivo e quello dei cellulari, di qui il rischio di interferenze, che riguarderanno le case vicine ai ripetitori Lte.



Mondo Sporco 

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