TRILATERAL COMMISSION: il lato-B del Gruppo Bilderberg .
Molti membri del Gruppo Bilderberg fanno anche parte della Trilateral Commission o Commissione Trilateral, che riunisce le persone più influenti di Europa, Nord America e Sud Est Asiatico.
Per evitare fraintendimenti, prima di analizzare attentamente COSA realmente è la Commissione Trilaterale, vi cito solo alcuni degli italiani che ne fanno parte:
■ Romano Prodi
■ Mario Monti
■ Enrico Letta
■ John Elkann (Fiat)
■ Pier Francesco Guarguaglini (Finmeccanica)
■ Federica Guidi (Ducati Energia)
■ Maurizio Sella (Pres. Banca Sella Holding Spa)
■ Marco Tronchetti Provera (Pirelli)
■ Marta Dassù (Direttore di Aspenia)
■ Carlo Secchi (Direttore dell’ISLA)
■ Franco Venturini (Corriere della sera)
■ Stefano Silvestri (Il Sole 24 Ore)
■ Ferdinando Salleo (Vice Presidente di Mediocredito)
■ Marcello Sala (Intesa Sanpaolo)
■ Gianfelice Rocca (Gruppo Techint)
■ Luigi Ramponi (Generale dell’Esercito italiano)
■ Carlo Pesenti (Mediobanca)
La Commissione Trilaterale, o ellitticamente la Trilaterale (in inglese Trilateral Commission), è un gruppo di studio (think tank) non governativo e non partitico fondato il 23 giugno 1973 per iniziativa
di David Rockefeller, presidente della Chase Manhattan Bank, e di altri dirigenti e notabili, tra cui Henry Kissinger e Zbigniew Brzezinski. La Trilaterale conta come membri più di trecento privati cittadini (uomini d’affari, politici, intellettuali) provenienti dall’Europa, dal Giappone e dall’America Settentrionale, e ha l’obiettivo di promuovere una cooperazione più stretta tra queste tre aree (di qui il nome). Ha la sua sede sociale a New York. L’organizzazione fu fondata a motivo del declino, in quegli anni, dell’influenza del Council on Foreign Relations, un precedente gruppo di studio
americano di politica estera, le cui posizioni sulla guerra del Vietnam erano divenute impopolari.
Tra gli scopi che la commissione si propone c’è quello di facilitare la cooperazione internazionale nella convinzione della crescente interdipendenza tra gli Stati. La lista dei membri è pubblicata ogni anno. I membri della commissione provengono dalle tre aree geopolitiche di Europa, Asia ed Oceania e America Settentrionale. Il numero dei membri provenienti da ognuna delle tre zone è tale che la rappresentanza
di tali zone è, in proporzione, sempre la stessa. I membri che ottengono una posizione nel governo del loro paese lasciano la Commissione.
COMPOSIZIONE
Al 2012 il Nord-America è rappresentato da 120 membri (20 canadesi, 13 messicani e 87 statunitensi), l’Europa da 170 membri (di questi 20 sono tedeschi, 18 italiani, francesi e britannici, 12 spagnoli, mentre i restanti Stati hanno tra 1 e 6 rappresentanti). L’area dell’Asia Pacifica è rappresentata da 117 membri: 75 giapponesi, 11 sudcoreani, 7 australiani e neozelandesi e 15 dai paesi ASEAN. Nel 2011 la Trilaterale ha ammesso alle proprie riunioni anche rappresentanti di Cina ed India.
DIREZIONE E ORGANIZZAZIONE
La struttura direzionale riflette le tre aree geografiche da cui provengono i membri: un gruppo europeo (Unione Europea), un gruppo nordamericano (Stati Uniti, Canada e Messico) e uno asiatico-pacifico (Giappone, Corea del Sud, ASEAN, Australia, Nuova Zelanda, Cina e India). Ogni gruppo ha una propria presidenza, il cui gabinetto è composto da un Presidente (Chairman), due Vice-Presidenti (Deputy Chairmen) e un Direttore generale (Director).
La leadership è collegiale. Le tre Presidenze sono affiancate da un Comitato esecutivo (Executive Committee). Il compito dei presidenti e vice-presidenti è quello di selezionare gli argomenti da discutere nei meeting, di organizzarli, coordinarli e presiederli.
IL VERO VOLTO DELLA TRILATERALE. I “POTERI FORTI” AL DI SOPRA DEI GOVERNI.
In occasione della riunione della Commissione Trilaterale a Milano dell’11 novembre 2000, l’Associazione “Giovane Padania” ha organizzato a Palazzo Marino una Conferenza Stampa di contro-informazione cui ha partecipato Maurizio Blondet, scrittore, giornalista di Avvenire ed esperto di queste tematiche.
La Trilateral Commission è una filiazione del Council on Foreign Relations (CFR), nato nel 1921 con il finanziamento di potenti banchieri quali John Davison Rockefeller, Paul Warburg, J.P. Morgan, Jacob Schiff, Bernard Baruch allo scopo di contrastare l’isolazionismo in cui gli Usa minacciavano di chiudersi dopo la Grande Guerra.
Tutti i grandi ministri degli esteri americani sono stati assunti prima da Rockefeller per lavorare in questo gruppo che elabora progetti storici politici economici per disegnare gli scenari futuri in cui si muoverà l’America. Clamoroso il caso del 1939 in cui il CFR fece uno studio interessantissimo che spiegava perché l’America doveva entrare in guerra: se la Germania avesse occupato la Russia, si sarebbe formato un insieme economico autosufficiente a cui gli Stati Uniti non avrebbero più potuto vendere niente. La stessa cosa se il Giappone avesse occupato la Cina. Questo progetto fu poi presentato alla Casa Bianca e la convinse a far entrare in guerra gli Stati Uniti, per un fatto puramente economico, non c’era nessun giudizio morale sul nazismo, c’era solo la convenienza per l’America a mantenere il mondo aperto alle sue merci. La cosa strana fu che tutto il CFR fu assunto dalla Segreteria di Stato Usa (ministero degli esteri) durante tutta la guerra; tutto il personale politico del presidente Franklin D. Roosevelt proveniva dal CFR.
Da allora nulla è mai cambiato perché quasi tutti i presidenti americani hanno avuto un ministro degli esteri che veniva dal CFR cioè da un ente privato, una fondazione culturale che non paga le tasse, pagato dalla famiglia Rockefeller ossia la Chase Manhattan Bank e la Standard Oil. La Trilaterale nasce nel 1973 all’interno del CFR allo scopo – secondo le parole di Zbigniew Brezinsky che materialmente la creò, con i soldi di Rockefeller – di “controllare la democrazia”, perché la democrazia deve essere funzionale ai grandi interessi capitalistici privati. Brezinsky crea questa associazione, che non è propriamente una società segreta ma un gruppo di pressione, una lobby, una super-lobby, in un modo che in America è accettato e che anche qui esiste, anche se in modo meno chiaro. I politici eletti spesso sono persone mediocri che non hanno idee né progetti: saliti al potere sono grati a chi glieli offre. Queste istituzioni hanno fior di professori in grado di elaborare molti progetti. È in questi ambienti che è nata l’idea dell’Europa come è stata sviluppata fino ad ora, cioè un’Europa non democratica fatta da burocrati.
Prima ancora della Trilaterale, il CFR formò l’idea del Piano Marshall e affidò la distribuzione del denaro del Piano Marshall, di cui gli europei avevano estremo bisogno, a una persona che nessuno conosceva ma che loro conoscevano perché era un loro uomo – Jean Monnet, non a caso un grande nemico di De Gaulle – per fare l’Europa burocratica governata da questi poteri e sostanzialmente nell’interesse delle multinazionali. In Italia, per esempio, l’uomo di questo giro era Ugo La Malfa (padre di Giorgio). Alcide De Gasperi una volta disse, dopo aver estromesso i comunisti dal Governo, che La Malfa non si poteva estromettere altrimenti non sarebbero arrivati i soldi del Piano Marshall.
Quindi il PRI di La Malfa con il 3% contava moltissimo: è sempre stato il partito di Mediobanca, di Agnelli, perché ha dietro questo gruppo di potere fortissimo. Fortissimo e molto intelligente. Adesso la Trilaterale viene qua a dirci di accelerare la costruzione di questo disegno dell’Europa, di Stati Uniti d’Europa. Il discorso è lo stesso che da settimane sta facendo (perché ne ha ricevuto l’ordine) il nostro amato Presidente della Repubblica, colui che ha cambiato la bandiera italiana con quella strana bandiera che ha una losanga e la ruota dentata, che è un simbolo della massoneria e serve a far capire che in Italia comanda la massoneria, che è l’Italia massonica collegata ai più grandi poteri massonici che parla. I simboli contano moltissimo per i massoni. Questo signore come ricorderete “salvò la lira” quando era Governatore della Banca d’Italia facendo spendere allo Stato italiano 60.000 miliardi senza riuscire a salvarla e qui apro una parentesi: il banchiere centrale della Thailandia per aver tentato la stessa operazione è stato messo sotto processo, invece il banchiere centrale d’Italia è diventato Presidente della Repubblica dopo aver fatto perdere al nostro paese la cifra pazzesca di 60.000 miliardi… è diventato un benemerito…
Del resto quando c’è di mezzo la ruota dentata nessuno viene mai messo sotto processo, come Badoglio che doveva essere fucilato e non lo fu. La Trilaterale dunque vuole accelerare il processo di “europeizzazione”, ma questo non è un buon momento per lei, perché il processo si è bloccato. Alcuni dei loro progetti e delle loro previsioni non si sono verificate. Per esempio, uno dei loro, Tomaso Padoa-Schioppa che è il creatore dell’euro, una moneta fantasma, aveva scritto chiaramente che bisognava fare l’euro così, una volta divenuto una moneta fortissima, provocherà "crisi economiche asimmetriche" in tutta Europa tali per cui gli europei ci chiederanno in ginocchio di fare il Governo Unico Europeo, cioè di fare l’unificazione politica dopo quella economica-monetaria. La previsione di Padoa-Schioppa non si è avverata, anzi avviene il contrario: l’euro sta crollando e questo indebolisce molto il progetto di lor signori, tant’è vero che si comincia a dire che è vietato parlarne nei giornali, ma qualcuno comincia ad avere un certo disagio e a chiedersi che cosa mai ci stiamo a fare in Europa.
C’è un altro fenomeno che li preoccupa davvero moltissimo: è l’emergere nella nostra Europa di uomini politici che loro non hanno scelto. Questi politici che emergono dal popolo per loro hanno un nome comune: "populisti", che in America significa quasi fascisti, è proprio una brutta parola, per loro sarebbe più accettabile un politico pedofilo di uno populista. I politici populisti vogliono politiche popolari, a favore del popolo e non dei capitali finanziari e dunque sono "cattivi". Con il "caso Haider" hanno commesso un altro errore: è così grande la loro paura che persino il capo di una piccola provincia di montagna è stato presentato improvvisamente come un Hitler (cosa che sul piano storico è assurda) e ha subìto l’ostracismo di tutti i capi di stato europei (non dell’Unione Europea ma dei singoli Stati), come se tutti avessero ricevuto un ordine, cosa che in effetti è avvenuta: hanno ricevuto una telefonata da Washington o da qualche altro fanatico della Trilaterale e hanno detto che Jörg Haider è nazista, antisemita (prima o poi ogni politico populista a sentire loro diventa antisemita), eccetera, e quindi bisogna bloccarlo. Così facendo, i politici hanno anche scoperto il loro gioco in modo impressionante, tanto è vero che il capo europeo della Trilaterale, Otto Von Lambsdorf, in un articolo apparso sui giornali del loro regime, l’Herald Tribune, Washington Post, eccetera, ha detto che le misure adottate contro l’Austria sono state un "errore politico". Infatti l’Europa unita che loro sognano è quella in cui la gente è rassegnata ad adattarsi ai loro piani. Invece il caso Haider ha fatto paura in molti piccoli paesi: la Svizzera si chiede se vale la pena di entrare in un’Europa che le dice chi e come deve votare; la Danimarca ha fatto lo stesso discorso e ha votato ancora una volta contro questo disegno di Europa.
La "carta dei diritti" è un esempio di come loro vogliono l’Europa: suddita di un gruppo di 60 persone tra cui c’è Stefano Rodotà - un altro che non viene mai eletto da nessuno, ogni tanto si presenta alle elezioni ma nessuno lo elegge, nemmeno i suoi parenti - uno che poi troviamo "Garante della privacy" per 500 milioni l’anno in un ufficio che non ha mai fatto nulla, né di buono né di cattivo. Questi "grand commis" sono pagati da noi contribuenti, sia chiaro! I miliardi che prende Carlo Azeglio Ciampi - pagato il triplo del presidente Usa - sono soldi del contribuente, non li guadagna certo da sé. Il suo segretario, Gaetano Gifuni, prende un miliardo l’anno. Io come italiano non ho nessun bisogno di Gifuni. Il potentissimo addetto stampa di Ciampi, Arrigo Levi, è un membro molto influente della Trilaterale: è molto più importante di Ciampi sul piano internazionale e anzi in realtà è il suo controllore.
In questo scenario cade l’appuntamento del Vertice di Nizza, programmato per tempo all’indomani delle elezioni presidenziali americane. in cui la Trilaterale doveva venirci a cantare le lodi degli Stati Uniti che seguono le loro direttive: hanno un forte presidente eletto in modo splendido, hanno una borsa in rialzo, hanno dieci anni di crescita economica, non ci sono crisi né instabilità politica... ed eccoli invece in questa situazione che incute loro una paura spaventosa: c’è vuoto di potere a Washington che dura da giorni e rischia di durare ancora molti giorni o settimane, se non dei mesi; la Borsa di New York invece sta calando e la cosa li spaventa ancora di più perché il calo della Borsa di New York può provocare il caso dello "scenario-catastrofe". Dovete sapere che la Trilaterale il 15 luglio scorso ha fatto a New York una riunione in cui hanno simulato al computer il crollo della gigantesca bolla speculativa finanziaria che c’è a New York che ammonta alla cifra astronomica di 300 milioni di miliardi di dollari di esposizioni varie, un enorme debito che nessuno può pagare, basti pensare che tutto il PIL dell’Unione Europea non arriva a 7 milioni di miliardi di dollari. Quei soldi non ci sono, sono soltanto impegni di pagamento, sono delle specie di cambiali speculative che nessuno pensa di cambiare mai. Se crolla quella borsa si forma un risucchio gigantesco che azzera tutti i nostri conti correnti.
Loro hanno il terrore di arrivare alla crisi, che loro prevedevano già da luglio, in un vuoto di potere che non possono controllare. Se scoppia questa crisi finanziaria staremo malissimo tutti, ma anche i loro progetti di interdipendenza globale diventano irrealizzabili a breve: possono sorgere i nuovi populismi che loro temono moltissimo, non sapranno rendere ragione del disastro alle popolazioni che hanno seguito i loro progetti, magari chiederanno a Ciampi dove sono le meraviglie dell’euro.
La crisi della Borsa di New York può essere come quella del 1929, mina la loro credibilità e soprattutto mina l’interdipendenza economica che è rovinosa in tempi di crisi, perché la gente non ha da mangiare. Nei periodi di crisi economica è invece utile l’autosufficienza, se non l’autarchia. In America entrambi i partiti fanno un programma di emergenza nazionale proprio per la crisi, perché vedrete che prima o poi finirà così.
Insomma oggi la Trilaterale è a Milano, nessuno sa cosa si stanno dicendo (si riuniscono a porte chiuse e le loro decisioni si conoscono anni dopo che sono state prese), però è presumibile che siano qui a parare questo colpo in una situazione difensiva.
CRONOLOGIA DEI PRESIDENTI
Presidenti del gruppo europeo
■ Jean-Claude Trichet (dal 2011)
■ Mario Monti (2010-2011)
■ Peter Sutherland (2001-2010) Honorary European Chairman
■ Otto Graf Lambsdorff (1992-2001) Honorary European Chairman
■ Georges Berthoin (1976-92) Honorary European Chairman
■ Max Kohnstamm (1973-76) Founding European Chairman
Presidenti del gruppo nordamericano
■ Joseph S. Nye, Jr. (dal 2008)
■ Thomas S. Foley (2001-2008)
■ Paul A. Volcker (1991-2001) Honorary North American Chairman
■ David Rockefeller (1977-91) Founder and Honorary North American Chairman
■ Gerard C. Smith (1973-77)
Presidenti del gruppo asiatico-pacifico
■ Yotaro Kobayashi (dal 1997)
■ Kiichi Miyazawa, Acting Chairman (1993-97)
■ Akio Morita (1992-93)
■ Isamu Yamashita (1985-92)
■ Takeshi Watanabe (1973-85)
TEORIE DEL COMPLOTTO E CRITICHE
Sebbene la Commissione trilaterale sia soltanto uno tra i tanti gruppi di discussione di destra e di sinistra, essa è presente in molte teorie del complotto. Lo scrittore francese Jacques Bordiot affermò, riguardo ai membri della commissione, che “il solo criterio che si esige per la loro ammissione, è che essi siano giudicati in grado di comprendere il grande disegno mondiale dell’organizzazione e di lavorare utilmente alla sua realizzazione“ e che ”il vero obiettivo della Trilaterale è di esercitare una pressione politica concertata sui governi delle nazioni industrializzate, per portarle a sottomettersi alla loro strategia globale“. (“Présent”, 28 e 29 gennaio 1985).
Non sono però specificate le fonti su cui Bordiot avrebbe basato le sue opinioni. Per altri la Trilaterale è semplicemente l’espressione di una classe privilegiata di tecnocrati «La cittadella trilaterale è un luogo protetto dove la téchne è legge e dove sentinelle, dalle torri di guardia, vegliano e sorvegliano. Ricorrere alla competenza non è affatto un lusso, ma offre la possibilità di mettere la società di fronte a se stessa. Il maggiore benessere deriva solo dai migliori che, nella loro ispirata superiorità, elaborano criteri per poi inviarli verso il basso» (Gilbert Larochelle, L’imaginaire technocratique, Montreal, 1990, p. 279).
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