L'uso della mascherina durante la respirazione riduce la quantita' di ossigeno e trattiene l’anidride carbonica nel vostro organismo. Questo processo mal funzionante crea tossine nel vostro corpo.
Anche i bambini conoscono il ciclo elementare della delle 2 fasi della respirazione, inspirazione e espirazione.
In pratica con l’uso della mascherina, durante questo processo si riduce sempre di piu' sia la quantita' che la qualita' di ossigeno nel vostro organismo.
Infatti la mascherina ostruisce il processo dell'inspirazione impedendo di fare entrare nei polmoni la giusta quantita' di ossigeno.
Inoltre durante l'espirazione la mascherina non fa' espellere l'anidride carbonica. Questa intrappolata di continuo, crea tossine all'interno del vostro corpo con il rischio di creare una serie malattie ai vostri polmoni.
Quindi l'uso della mascherina crea di continuo un circolo vizioso, in quanto respiriamo solo l'anidride carbonica sempre più intensa e SPORCA, che invece dovremmo espellere ogni volta dopo qualche secondo con conseguente ricambio di ossigeno ostruito !
Ci ammaleremo tutti con la "sindrome della mascherina" E POI DIRANNO CHE SIAMO VITTIME DEL COVID ...
Ci ammaleremo tutti con la "sindrome della mascherina" E POI DIRANNO CHE SIAMO VITTIME DEL COVID ...
MASCHERINE E GUANTI CI FARANNO AMMALARE
Dott. Stefano Montanari: Scienziato e Nanopatologo
Ecco perché non portarle
Le mascherine
"Sono buone per fermare i tacchini non i virus che sono
grandi 120 nanometri"; è come fare un preservativo all'uncinetto! Le mascherine
potrebbero disegnarsele col lampostil sulla faccia che l'azione sarebbe la
stessa, indossandole ci teniamo appiccicati alla faccia chissà quanti altri
virus. Queste mascherine danno ipercapnia, si ha un eccesso di anidride
carbonica nel sangue perché non c'è una respirazione efficiente,queste
mascherine non devono essere portate a meno che una persona non sia veramente
malata e non sputacchi continuamente starnutisca o tossisca , ma chi non ha
niente non dovrebbe portarla.
I guanti
Sui guanti dice: "Sono peggio ancora".
In tutto il corpo abbiamo il microbiota che sono
batteri/funghi/virus che abitano nel nostro organismo che riesce a
"mangiare" gli aggressori esterni, se mi metto i guanti non ho più
questa difesa contro i virus esterni quindi la cassiera, la farmacista, il
poliziotto si ritrova con parecchi virus appiccicati sui guanti e li trasmette
ovunque. Quei guanti sono veicoli splendidi per i virus quindi non vanno
portati.
MASCHERINA ANTICOSTITUZIONALE
Diego Fusaro Scrittore
RENDO NOTO CHE:
- 1) Essendo la mascherina un presidio medico chirurgico non la si può imporre pena la violazione dell' art 32 Cost e della Convenzione di Oviedo sottoscritta dall'Italia
- 2) In base alla legge antiterrorismo ed all'art. 85 TUPS é vietato circolare travisati ovvero con il volto non identificabile
- 3) Limita l'atto fisiologico primario ed essenziale per la vita ovvero la respirazione; la mancanza di una libera e sana respirazione é incompatibile con un ottimale stato di salute che rappresenta il bene primario di ciascun individuo, bene peraltro ampiamente tutelato dalla Costituzione e dalle Leggi 848/55 e 881/77, queste ultime ratifica di Leggi di diritto internazionale che per l'art.10 Cost. sono prevalenti rispetto alle comuni leggi del diritto positivo. E' immediatamente comprensibile che all'interno dello spazio compreso tra il viso e la mascherina si crei rapidamente un accumulo di aria viziata ipercapnica e maggiormente satura di microbi (virus, batteri e funghi contenuti all'interno della cavità orale) a seguito della ripetuta inalazione della propria aria espirata che anzichè disperdersi nell'ambiente viene bloccata parzialmente dalla mascherina con il risultato di :
a) Aumentare la possibilità di sviluppare patologie delle alte e basse vie respiratorie
b) Disperdere attraverso le vie di fuga dell'aria tra la mascherina ed il volto (sopra, sotto ed ai lati della mascherina) un'aria più satura di microbi (e potenzialmente anche del coronavirus 19) rispetto a quanto avverrebbe con una normale respirazione e, se i virus volano , come qualcuno sostiene, questi si disperderanno comunque nell'ambiente. Inoltre l'uso prolungato della mascherina nei mesi comporta, per i motivi sopra esposti, l'incremento dell'acidosi tissutale che come é ormai ben noto predispone all'insorgenza del cancro.
- 4) L'imposizione della mascherina é lesiva della dignità dell'individuo, rappresenta metaforicamente un bavaglio, un simbolo di schiavitù; si ricorda che nella storia essa fu già imposta agli schiavi africani in America quando dovevano entrare nelle stanze dei bianchi per servirli in modo tale che non "appestassero" l'aria con il loro fiato infetto. Con il processo di Norimberga per la prima volta nella storia si sancisce il principio che nessuna legge può essere lesiva della dignità dell'uomo e che il diritto naturale é, nella gerarchia delle leggi, superiore a qualsiasi legge e non si può fare finta di ignorarlo; in base a questo principio non esiste più la differenza tra chi ordina e chi esegue gli ordini, sono entrambi sullo stesso piano quando violano il diritto naturale e questo é anche ribadito dall'articolo 28 Cost.
- 5) Nessuno stato di salute può coesistere con la soppressione delle libertà civili di cui abbiamo tutti responsabilità.
LA DITTATURA DELLE MASCHERINE
Diego Fusaro Scrittore
Ennesima prova della distruzione
dell’uomo in nome della scienza.
“Il soggetto e la maschera” era il titolo di uno splendido
saggio su Nietzsche di Gianni Vattimo. Variando
il titolo di Vattimo, “Il soggetto e la mascherina” è la
triste realtà nella quale invece siamo immersi noi oggi. “Nietzsche e
il problema della liberazione“, era questo il sottotitolo dell’opera di
Vattimo: nel nostro caso la mascherina produce non liberazione, ma asservimento
e disumanizzazione. Trasfigurazione dell’umano.
La mascherina è divenuta da tempo il simbolo della
lotta al coronavirus.
“Tutto ciò che è profondo ama la maschera“, diceva Nietzsche,
che innalzava la maschera a simbolo della differenza tra realtà e apparenza.
In fondo anche la mascherina ai tempi del coronavirus non simboleggia forse
la differenza sempre più difficile da cogliere tra realtà e apparenza,
tra essere e spettacolo?
Il teatro è il regno della maschera, lo sappiamo. Sul palcoscenico l’attore è
colui che indossa una maschera mediante la quale nasconde la
propria identità per assumere quella che richiede lo spettacolo.
In effetti al tempo del coronavirus il reale è sempre più
mascherato.
E’ difficile distinguere la grande narrazione dalle
coperture ideologiche, le quali usano la situazione per avvantaggiarsene o più
precisamente per far sì che il potere se ne avvantaggi. Se ci pensate è un paradosso:
per anni abbiamo rivendicato la libertà occidentale contrapponendo il nostro
volto libero, fiero, che non deve nascondersi, al volto coperto
delle donne islamiche innalzato a emblema dell’illibertà.
E ora ci troviamo tutti a dover coprire a norma di legge
il nostro volto, e ciò in nome della sola religione consentita oggi
in occidente, quella della scienza. Sì, l’occidente ha smesso di credere
in Dio per consegnarsi alla fede nella scienza e della
tecnica, con annesso innalzamento dei tecnici e degli scienziati a nuovi
sacerdoti dal giudizio infallibile, talvolta anche a supremi decisori nei nuovi
tribunali che condannano gli eretici.
La mascherina ai tempi del coronavirus mi pare allora
svolga una duplice funzione:
Ci omologa e ci fa indistinguibili: sotto copertura siamo tutti uguali e
indifferenziati, un principio molto distante da quello di uguaglianza. E’
questo il principio della civiltà liberista, che predica la società
aperta e ci reclude tutti in casa, che celebra l’individuo nell’atto
stesso in cui lo uccide nel regno dell’omologazione consumista planetaria, che
distrugge il pubblico in nome del privato. Infine che rende pubblica la vita
privata tramite droni e app.
E’ emblema della distruzione dell’uomo, della sua disumanizzazione che
si sta compiendo. L’uomo è trasfigurato, ridotto a maschera di se
stesso, irriconoscibile, semplice manichino plasmato dal potere,
maschera plasmata dalla tecnoscienza.
Non vi è più l’uomo, vi è solo la sua maschera: il vecchio motto di Cartesio diventa
oggi a norma di legge – anzi, di Dpcm – il nostro motto.
“Larvatus prodeo“, avanzo con la maschera. Anzi, con la mascherina
Mondo Sporco
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Per una eventuale pubblicazione del presente articolo su altre pagine si prega di citare la nostra fonte e soprattutto di non modificare il titolo. Grazie
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