La maggior parte dei decessi del primo trimestre 2020
sono stati provocati dalla fame, dai tumori e dal fumo. Il Covid-19, solo al
decimo posto.
È l’emergenza sanitaria del momento, e su questo non c’è
dubbio. Ma non per questo è la minaccia più importante per l’Umanità.
Nei primi tre mesi del 2020, dal 1° gennaio al 1° aprile, il coronavirus resta l’ultima causa di morte nel mondo.
Basta guardare i numeri che scorrono impietosi e a
velocità supersonica sul sito Worldometer, tra i principali e più affidabili
punti di riferimento statistici a livello mondiale che si basa su fonti
ufficiali, dall’Oms all’Unicef ad altri organismi internazionali di diversi
settori.
Qui, c’è una panoramica di quello che succede in tempo reale, dal
numero di sigarette che si stanno consumando in questo momento ai cellulari che
vengono venduti, dalla quantità di e-mail in partenza e in arrivo a quanti
soldi sono spesi nel traffico di stupefacenti o a quanti giorni mancano alla
fine del carbone.
Fino ad arrivare ai dati demografici: quanti bambini stanno
nascendo, quante persone stanno morendo. E perché.
Con un approfondimento,
appunto, sul coronavirus.
La principale causa di mortalità al mondo nel primo trimestre del 2020 è quella di cui meno si parla, cioè la fame: 2.806.314 decessi.
Sono 800mila in più rispetto alle morti per tumore, arrivate a
2.060.730 unità.
Quest’ultimo dato non tiene conto, però, dei decessi causati
dal fumo, che occupano il gradino più basso di questo triste podio con
1.254.352 casi. Aggiungiamo questo dato: in appena mezza giornata, vengono
fumate mediamente otto miliardi di sigarette.
Al quarto posto, ci sono i decessi provocati dall’alcol:
627.517 persone hanno perso la vita per i problemi di dipendenza alla
bottiglia. Problemi esclusivamente legati alla salute e non agli incidenti
stradali che possono essere stati causati dall’abuso di alcolici.
Il totale
delle vite umane finite per strada è di 338.715. Tra questi due dati si colloca
quello delle morti per Hiv e Aids: 421.808 decessi.
Ed eccoci alle ultime quattro cause rilevanti di
mortalità nel mondo durante i primi tre mesi del 2020. Spicca il dato dei
suicidi: 269.976. Poco più alto di quello sui morti di malaria, fermo il 31
marzo a 246.121 casi. Quindi, ecco il numero dei decessi provocati
dall’influenza stagionale in tutto il mondo: nel primo trimestre, secondo
l’Organizzazione mondiale della Sanità sono stati 121.993.
Molto più del doppio rispetto ai decessi causati dal coronavirus, che a fine marzo chiudeva la drammatica top-ten delle cause di mortalità mondiale a quota 46.438 casi.
All’8
aprile si è già arrivati a quasi 83mila casi: siamo ancora ben lontani dalle
altre cause di mortalità che, purtroppo, continuano comunque a uccidere.
Segnaliamo, infine, un altro dato che sicuramente
colpisce per le sue dimensioni. Riguarda il numero di aborti: 10.665.130 nel
primo trimestre dell’anno. Una settimana dopo, cioè al momento di scrivere
queste righe, la cifra è aumentata di un altro milione.
QUESTA IMMAGINE E' MOLTO VERITIERA E NOI CONTINUIAMO A DARE FIDUCIA A QUESTI GOVERNANTI VERGOGNATEVI VIGLIACCHI.....!!!!!!!
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